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RELAZIONE FINALE ALLA GIUNTA CAMERALE RIASSUNTIVA DEI LAVORI DI REVISIONE DELLA RACCOLTA PROVINCIALE DEGLI USI

Le Raccolte degli usi e consuetudini, cui provvedono istituzionalmente le Camere di Commercio nell'ambito delle attività camerali di regolazione del mercato, sono soggette ad una revisione periodica con cadenza quinquennale secondo quanto dispone agli articoli 32 e seguenti il R. D. 20 settembre 1934, n. 2011.
Nell'anno 1995, peraltro, allo scadere del quinquennio dall'ultima revisione, la Camera di Commercio di Varese, al pari di numerose altre Camere di Commercio, si era limitata a confermare la validità della Raccolta provinciale degli usi e consuetudini 1990, avvalendosi della facoltà espressamente concessa alle Camere di Commercio dalla circolare n. 3217/C, emessa il 3 luglio 1990 dal Ministero dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato in previsione di un'imminente riforma legislativa che prevedeva l'innalzamento a 10 anni del periodo di validità delle Raccolte provinciali degli usi.
Scaduto anche il secondo quinquennio senza che nel frattempo avesse trovato attuazione la preannunziata riforma legislativa, la Camera di Commercio di Varese, con delibera di Giunta n. 43 del 9 aprile 2002, ha proceduto alla nomina della Commissione Provinciale per la revisione della Raccolta degli usi e consuetudini 1990, che si è insediata il 20 giugno 2002 ed ha ultimato i lavori con la riunione dell'11 aprile 2005.
La Commissione, coadiuvata da 28 Comitati Tecnici, composti da esponenti
degli ordini professionali e delle Associazioni di categoria più appresentative, e con il valido supporto della Segreteria ha predisposto lo schema della nuova Raccolta degli Usi provinciali, approvato dalla Giunta della Camera di Commercio I.A.A. di Varese, con deliberazione n. 118 del 7 ottobre 2004. I manifesti riassuntivi, con lo schema della nuova Raccolta, affissi all'albo camerale, sono stati inviati per l'affissione anche a tutti i Comuni della Provincia, alle associazioni interessate ed agli operatori economici del settore con contestuale invito a far pervenire nel termine di
45 giorni, statuito dalla legge, motivate e documentate osservazioni o proposte di modificazione e/o integrazione.
Dopo l'espletamento da parte dei Comitati tecnici interessati di indagini ulteriori conseguenti alle osservazioni pervenute in tema di alcuni usi, la Commissione ha provveduto alla stesura del testo definitivo della "Raccolta provinciale degli usi e consuetudini 2000", da sottoporre alla Giunta della Camera di Commercio in vista dell'approvazione definitiva.
La Commissione, nel presentare la nuova Raccolta, frutto del complesso e delicato lavoro svolto con il costante e proficuo ausilio dei Comitati Tecnici, sottolinea l'importanza e la straordinaria vitalità di questa fonte normativa, pur se di carattere sussidiario, nella realtà socio economica provinciale.
Gli usi e consuetudini , infatti, intesi quali comportamenti costantemente ed uniformemente reiterati nel tempo da parte di una generalità di persone che vi hanno dato vita nel generale convincimento di prestare osservanza, così agendo, ad una norma giuridica, continuano a rappresentare nella realtà locale uno strumento normativo importante, grazie alla loro fisiologica capacità di adeguarsi ai mutamenti imposti dalla costante evoluzione dei traffici.
La periodicità della loro rilevazione consente - più che per altre fonti - una
naturale duttilità nell'adeguamento delle varie discipline alle dinamiche del commercio giuridico reso sempre più rapido dai mutamenti, anche tecnologici, propri della società attuale; è pur vero che gli usi sono condizionati, nella latitudine del loro ambito di efficacia, dagli interventi legislativi sempre più incisivi, non solo a livello interno ma anche di derivazione comunitaria; tuttavia anche in tale ipotesi, ad ulteriore conferma della loro capacità di recepire le nuove esigenze del mercato,
gli usi sono spesso assunti, quanto meno nella loro espressione sostanziale, in leggi ordinarie.
Queste caratteristiche sono emerse in modo evidente anche in occasione della presente revisione, intervenuta, come detto, a distanza di dieci anni dalla precedente.
Molti istituti hanno subito delle modifiche, in alcuni casi particolarmente significativi, altri, invece, non compaiono più nella nuova Raccolta essendo stati nel frattempo oggetto di interventi legislativi specifici, emessi anche in attuazione di direttive europee.
Per altro verso, ad ulteriore conferma della straordinaria vitalità di questa fonte del diritto, pronta a registrare le nuove esigenze del commercio caratterizzato da un dinamismo sempre più accentuato, sono stati accertati istituti nuovi in materia di carte di credito, credito al consumo, factoring, franchising e internet provider.
Anche in questa tornata il compito più delicato, tra i molti affrontati dalla
Commissione, è stato quello di sceverare, fra le varie proposte pervenute, quelle relative a comportamenti corredati delle caratteristiche proprie di tale fonte del diritto rispetto a quelle attinenti a comportamenti qualificabili, allo stato attuale, solo come mere aspettative. Determinante in proposito è stato l'apporto altamente professionale offerto dai componenti del Comitato Giuridico, avvocati Marzia Baroffio, Sergio Chiozzi e Gian Paolo Valcavi.
La "Raccolta degli usi e consuetudini della Provincia di Varese 2000" ha dunque subito una sostanziale evoluzione facendo emergere, con la collaborazione delle categorie interessate - cui va il ringraziamento più convinto per l'impegno dimostrato - esigenze di disciplina in ambiti caratterizzati spesso da assoluta novità.
Rispetto alla Raccolta 1990, è stata predisposta una nuova numerazione degli articoli, anche per esigenze di uniformità con le Raccolte degli usi di altre province, in particolare con quella di riferimento regionale della Camera di Commercio di Milano. Inoltre ciascun capitolo, per maggiore chiarezza e facilità di consultazione, è stato anticipato da un sommario degli articoli.
Alla nuova Raccolta provinciale degli usi sono stati allegati anche lo Statuto ed il Regolamento della Camera Arbitrale della Camera di Commercio I.A.A. di Varese.
Prima di concludere mi pare doveroso ricordare l'insostituibile apporto di dottrina ed esperienza offerto alla Commissione dal compianto Presidente dr. Vincenzo Rovello, illustre magistrato, che, tra l'altro, era anche Presidente della Camera Arbitrale della Camera di Commercio di Varese, alla cui costituzione aveva fattivamente contribuito.

IL PRESIDENTE f. f.
(Avv. Laura Marelli Tatozzi)

Varese, 12 maggio 2005